Chi sono

Mi chiamo Rita Tanas sono una pediatra endocrinologa in pensione, che per oltre 40 anni ha curato bambini e ragazzi con sovrappeso o obesità con un percorso alternativo rispetto alla prescrizione di una dieta e ora cerca di aiutare altre famiglie a fare la stessa cosa.

Oggi l’obesità in età infantile e adolescenziale, di cui l’Italia ha il primato europeo, è un serio problema di salute. Una volta instauratasi tende a persistere e aggravarsi, facilitata dall’ambiente, da genetica ed epigenetica e da meccanismi biologici di protezione detti adipogenesi adattativa.

Che fare? Per la cura dell’obesità ci sono 2 tipi di percorsi: quello tradizionale in cui il medico si sostituisce al paziente (in pediatria alla sua famiglia), cerca i suoi errori, e da consigli preconfezionati per farlo dimagrire. L’esperienza quotidiana sostiene che non funziona, se non per i brevi periodi che la famiglia riesce ad accettare, inoltre sta facendo lievitare i disturbi del comportamento alimentare, patologie cariche di sofferenza per intere famiglie, difficili e costose da curare e quasi impossibili da guarire.

Il secondo percorso è quello che tutta la letteratura oggi propone: Io ho cominciato oltre 20 anni fa. Questo approccio rispetta i tempi e gli interessi del bambino o ragazzo e della sua famiglia e cerca di farli crescere in competenza, autostima e auto-efficacia, offrendo strumenti da adottare insieme.

La maggior parte dei bambini che vedo in ambulatorio sono a dieta già da diversi anni: una dieta pensata dai genitori o studiata appositamente per loro da nutrizionisti, spesso ben fatta, secondo i principi nutrizionali aggiornati, ma che non ha portato i risultati sperati. Anzi! Li ha resi frustrati, arrabbiati, derisi a casa, a scuola e dagli amici, e con bassissima autostima. Cosa potrebbe fare un’altra dieta, se non imprigionarli ancora di più e negargli la libertà? Ogni dieta è destinata ad avere una durata limitata, perché è restrizione / prigione, ma l’abbandono precoce porta con sé il recupero del peso perso, anzi molto di più.

La soluzione è educare ad uno stile di vita in salute fisica e mentale (senza pesi, né misure), guardando i nostri pazienti nella loro interezza (non solo i loro centimetri e kg) e aiutarli a capirsi. A volte insicurezza, frustrazione di non riuscire bene a scuola o nello sport sono condizionanti. Bisogna partire dalla loro storia, per aiutarli a trovare nuovi meccanismi di soddisfazione, non più legati solo al cibo, ma ad altro. Non si può agire solo sul bambino, ma su tutta la famiglia, la scuola, il contesto sociopolitico. C’è lavoro per tanti.. ognuno deve cominciare a fare la sua parte. I sanitari possono sostenere un percorso di empowerment della famiglia: farli crescere tutti in competenza e responsabilità, dar sostegno alla fiducia in se stessi, convincerli che ce la possono fare, e, se occorre, aiutarli dolcemente a trovare insieme la giusta direzione. Il resto lo faranno da soli. Se le leggi e la società li aiuteranno, faranno meno fatica. Non è impossibile, non occorre più tempo, occorre cambiare atteggiamento: ridurre il nostro stigma e dare fiducia anziché controlli.

Talvolta può essere necessario un cambiamento radicale, ma fatto a piccoli tappe: spegnere la TV ai pasti, andare a scuola a piedi, e festeggiare i successi ottenuti con premi non alimentari, come una passeggiata o una gita: usare il “rinforzo positivo”.

Come in ogni terapia dei comportamenti, non dobbiamo aspettarci risultati eccezionali in breve tempo sul peso, ma cercare i piccoli cambiamenti dei comportamenti, così difficili da realizzare. La natura e l’ambiente li rendono difficili! Questi piccoli successi col tempo diverranno eccezionali, rispetto alla storia naturale della malattia, e non solo rispetto al peso ma soprattutto alla qualità della vita. La storia di A, che puoi leggere in “Un libro di @Mail”, che solo dopo 2 anni, e non prima, è riuscito a ridurre il peso, mi conferma che questa è la strada giusta. Anzi io credo che lo sarebbe stata anche se il peso non fosse migliorato. Tu che ne pensi?

Presentazione per i professionisti sanitari
Presentazione per tutti gli educatori/ genitori