Perle e Delfini. Manuale per educatori.

sul sito è possibile leggere le prime 15 pagine free https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/397331/perle-e-delfini-2/

Rita Tanas, racconta la sua “cura” per i bambini e i ragazzi con obesità, sempre bellissimi proprio come “perle e delfini”, costruita con infinita pazienza come un puzzle, in anni di una coinvolgente esperienza professionale.

Affrontare il problema dell’eccesso di peso in età evolutiva è complesso. L’esito delle cure basate sulla “dieta” hanno demoralizzato adulti e bambini, i ragazzi e le loro famiglie, distruggendo in tutti la fiducia in una cura possibile, sostenibile ed efficace. Occorre cambiare: curare con l’Educazione Terapeutica Familiare Empowering come presentato nel libro Perle e delfini (edizioni Drawup) a tutti i professionisti dell’Educazione.

L’autore cerca di spiegare il perché dell’obesità e come affrontarla senza favorire altre patologie. Nel libro c’è un programma di cura collaudato e descritto con precisione, così da poter essere replicato per realizzare la cura con la fiducia di riuscire.

L’Obesità è rapidamente divenuta un’epidemia. Bambini e ragazzi in sovrappeso, vittime incolpevoli di un mondo obesogeno generato da adulti poco responsabili, sono oggetto di stigmatizzazione e derisione, che determinano gravi sofferenze molto spesso misconosciute o banalizzate. La soluzione è la costruzione di un buon progetto personalizzato di miglioramento di salute e qualità della vita, investendo le risorse con strumenti disponibili di documentata efficacia, con il coraggio di abbandonare quelli dannosi, superare le barriere, cambiare le posture nelle relazioni interpersonali.

Il libro spiega le tappe di una cura sfidante a professionisti, educatori e genitori, che vogliano essere di sostegno in un percorso di salute. Dopo aver cercato di gestire il problema con la consueta terapia prescrittiva, l’autrice ha sviluppato un approccio innovativo basato sulla relazione empatica per sostenere motivazione e autoefficacia nelle famiglie, nei bambini e ragazzi, sfruttando così la loro capacità di fare scelte migliori. Tale approccio, raccontato con un linguaggio semplice e colloquiale, ha dato già ottimi risultati sia in ambulatori di base che ospedalieri.

“Perle e Delfini” rappresenta il desiderio di curare insieme una condizione difficile da accettare appieno come malattia o rischio per la salute, troppo stigmatizzata ovunque e continuamente. Si lascia intravedere come prendersi cura della propria immagine interiore non solo corporea e riaccendere il desiderio di sentirsi sani e in forma e artefici della propria salute. Il libro offre soluzioni semplici e possibili per tutti: professionisti, educatori e famiglie purché abbiano il coraggio di mettersi in discussione, senza smettere di conoscersi e migliorarsi, ed accettare la sfida della “patologia” più impegnativa del secolo.

Presentazione prof Sergio Bernasconi

Quando mi sono specializzato in Pediatria ( alcuni decenni fà), l’obesità era trattata in poche righe dai nostri manuali di riferimento e veniva considerata un problema marginale sul piano della salute e da valutare con attenzione solo nel caso delle rare forme causate da malattie endocrino-metaboliche o nel caso fosse una delle caratteristiche fenotipiche della poche sindromi genetiche allora conosciute.

Lo scenario è andato rapidamente modificandosi a partire soprattutto dagli anni 80 e in un sempre maggior numero di Nazioni l’obesità viene oggi considerata tra le patologie più significative da combattere, soprattutto per la continuità esistente tra l’obesità infantile-adolescenziale e quella dell’adulto in cui è noto come essa sia responsabile dell’aumento del rischio per neoplasie e malattie cardiovascolari che rappresentano la maggior causa di morbilità invalidante e mortalità nelle nostre popolazioni con costi umani e sociali in continuo aumento.

In questa “lotta” all’obesità i pediatri sono stati chiamati più volte con piani nazionali, regionali o locali a svolgere un ruolo preventivo ( su cui dobbiamo sempre più puntare) e terapeutico. I risultati degli approcci curativi fin qui tentati non hanno però portato a risultati esaltanti e recentemente si è aperta una discussione/riflessione su alcune delle più importanti riviste mediche per cercare di comprenderne i motivi e individuare strade nuove di approccio al problema.

In questa prospettiva va letto il libro di Rita Tanas che, dopo anni di intensa attività clinica svolta sempre con grande passione e rispetto per il paziente, ha avuto l’intelligenza e il coraggio di sperimentare un metodo diverso da quello tradizionale che viene spiegato con grande chiarezza e semplicità nei vari capitoli del libro e nelle varie fasi in cui si articola l’intervento terapeutico e che Rita ha più volte presentato nei corsi di formazione  (con l’aiuto discreto del marito medico) da lei organizzati per il mondo sanitario e della scuola.

La metodologia è convincente perché nella sostanza si articola su alcuni  principi basilari  che condivido: lo sforzo educativo rivolto a tutto l’ambiente (ma soprattutto alla famiglia) in cui il bambino/adolescente si trova a vivere; l’applicazione di tecniche di rafforzamento per arrivare ad un livello di motivazione veramente radicato e continuativo nel tempo; la personalizzazione dell’intervento con la creazione di obiettivi graduali, condivisi e realistici.

Un altro aspetto che mi ha coinvolto non solo a livello tecnico-professionale è la grande umanità di Rita. Nella lettura del testo emerge la sofferenza del bambino-adolescente obeso, spesso vittima di emarginazione o di bullismo, con bassa autostima e con una visione pessimistica del proprio futuro che vede “ingabbiato” in un corpo che non si modifica e che non riesce ad accettare.

Da qui l’invettiva che una persona  mite come Rita non sa trattenere contro la ricerca unica e ossessiva di un calo del Body Mass Index (BMI) (spesso modesto e transitorio) e contro l’imposizione di una dieta rigida (quale bacchetta magica risolutrice). In questo modo l’Autrice sottolinea che l’intervento del team deve avere come fine soprattutto il miglioramento della qualità della vita (come del resto si cerca di fare in tutte le patologie croniche).

Obesità ed Empatia Pediatria 2017  fascicolo 3 pag 28 https://www.sip.it/2017/10/02/pediatria-numero-3-2017/

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