Interiorizzazione dello stigma sul peso in un campione commerciale di gestione del peso: prevalenza e correlati. Weight bias internalization in a commercial weight management sample: prevalence and correlates

Pearl RL, Himmelstein MS, Puhl RM, Wadden TA, Wojtanowski AC, Foster GD. Obes Sci Pract. 2019;5(4):342‐353. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31452919/?from_single_result=Weight+bias+internalization+in+a+commercial+weight+management+sample%3A+prevalence+and+correlates

Riassunto

L’interiorizzazione dello stigma sul peso (WBI) si realizza se le persone con sovrappeso e obesità fanno propri e indirizzano su sé gli stereotipi, i giudizi negativi, il disprezzo sociale e la svalutazione basati sul peso corporeo in eccesso. Lo stigma del peso interiorizzato è un costrutto relativamente nuovo che ha ricevuto crescente attenzione nel campo dell’obesità solo recentemente a causa delle sue forti implicazioni sulla salute. Ci sono svariate ricerche precedenti sul WBI, basate principalmente sull’analisi di piccoli campioni. Questo è il più grande studio finora realizzato, sviluppato su un campione di 18.769 partecipanti ad un programma commerciale di gestione del peso (il nuovo Weight Watchers).

Lo studio, attraverso un sondaggio online e l’uso di questionari validati, indaga la prevalenza e le correlazioni del WBI in un ampio gruppo di adulti che hanno aderito ad un programma di dimagrimento, rivelando dettagli circa l’insorgenza, la frequenza, le fonti dello stigma.

Lo stigma del peso interiorizzato in questo gruppo risulta nettamente più frequente rispetto alla popolazione generale. In particolare i livelli maggiori sono stati associati a:

  • etnia bianca
  • sesso femminile
  • giovane età
  • BMI più elevato
  • Insorgenza precoce del sovrappeso (nell’infanzia)
  • Basso livello di istruzione
  • Stato sociale di single/separato/divorziato (questo dato può derivare dalla natura protettiva del supporto sociale)

Appare significativo il momento della vita in cui la persona ha iniziato a subire discriminazione ponderale. Hanno livelli maggiori di stigma interiorizzato coloro che hanno avuto le prime esperienze continuative di derisione/umiliazione basate sul peso: nell’infanzia, da giovani, e quelle che continuato ad essere derise nel corso dell’ultimo anno. Tutte le fonti dello stigma risultano determinanti: familiari (genitori, nonni, zii, cugini, coniuge, figli), amici, posto di lavoro, scuola (compagni, insegnanti), personale sanitario (medico, infermiere, dietista/nutrizionista, professionista della salute mentale) e membri della comunità generale (commessi, camerieri, …). Fra tutti questi, lo stigma scolastico sembra però essere quello meno influente su questo campione di adulti. Data la rilevanza di WBI nella popolazione in cerca di trattamenti, e le sue evidenti associazioni negative sull’esito delle cure dell’obesità e sul cambiamento dei comportamenti, gli studi futuri dovranno indagare ulteriormente sulle modlità di gestione del peso tra coloro che si auto-stigmatizzano per sviluppare interventi capaci di mitigare gli effetti del WBI.